Roma 6 maggio 2023

A cura del dott. Marco Salerno

 

Sia ben chiaro: il narcisista è un predatore e come tale non può
permettersi di essere predato a sua volta.
Ciò significa che le sue strategie di conquista e
approvvigionamento volte a nutrire il proprio ego prevedono
tutta una serie di tattiche e comportamenti che gli assicurino il
controllo della situazione e della vittima prescelta sul momento
e per il futuro.
Ecco allora che nella conversazione cercherà decisamente di
evitare di dire qualsiasi cosa con esattezza e precisione,
preferendo di gran lunga la vaghezza, la circonlocuzione
inafferrabile, lasciando nell’interlocutore la sensazione di non
sapere dove realmente voglia andare a parare. È semplice: non
vuole che si sappia dove vuole arrivare.
Perché questa apparente “fuffa”, questa tecnica dialogica che
viene chiamata in inglese words salad, ha in verità uno scopo
ben preciso, ovvero non dare mai troppi appigli (anzi,
preferibilmente nessuno) per poter essere, non sia mai, un
domani contraddetti, smentiti, o peggio, messi di fronte alla
falsità delle proprie affermazioni passate.

Ricordiamoci sempre che il narcisista è un campione
olimpionico della negazione dell’evidenza, un abilissimo
manipolatore che deve essere sempre in grado di rigirare a
proprio piacimento e vantaggio ogni situazione.
Non avendo alcun interesse a darci informazioni su quel che
veramente pensa su un determinato argomento, essendo in
genere le sue conversazioni dei semplici stratagemmi per
intuire quali siano i punti deboli delle proprie vittime, perché mai
dovrebbe fornire elementi che possano consentire
all’interlocutore di profilarlo o comunque identificarne il pensiero
in modo più preciso?
Avvolgere tutto in una spessa cortina di fumo è l’arma di cui il
narcisista si serve più spesso e volentieri.

Confondere la vittima, oltre a non ascoltarne sostanzialmente
mai davvero le richieste e le domande, aiuta il narcisista a
meglio minarne le certezze e semmai accusarla in seguito di
non essere stata attenta lei a quanto lui le aveva detto.
Inoltre parlare di tutto e niente serve al narcisista per indagare e
scoprire quali siano i temi e gli argomenti che possono risultare
sensibili per la preda prescelta, passaggio fondamentale nella
fase dell’accerchiamento e della conquista.
D’altronde abbiamo già altre volte sottolineato quanto questo
genere di individui non conosca la spontaneità: tutto ciò che
fanno ha uno scopo preciso, è studiato a tavolino per ingraziarsi
il prossimo, per essere sempre al centro dell’attenzione, per
manipolare la realtà, per assicurarsi la dipendenza totale del
partner, per circondarsi di altri soggetti consenzienti e asserviti
a loro volta ai suoi obiettivi.

Ogni cosa di cui s’interessano non è in genere frutto di una
passione, come potrebbe diversamente essere un hobby o un
passatempo rilassante per un qualsiasi altro individuo non
affetto da una simile patologia mentale.
Come per uno scacchista, tutte le mosse del narcisista devono
condurre il suo gioco allo scacco finale, ovvero alla distruzione
della vittima e dunque sono fra loro collegate, anche quando ciò
non appaia immediatamente evidente a chi ne osservi con
attenzione la dinamica.
Se fanno sport non è per guadagnare in salute, semmai in
reputazione estetica; se leggono non è per aprire la mente e
empatizzare con i personaggi di un determinato racconto, bensì
per potere, allorché se ne presenti l’occasione, citare la frase ad
effetto o mostrare di essere aggiornati sulle novità letterarie.
Anche nell’approccio iniziale con un soggetto che desideri
conquistare, si può notare quanto il narcisista risulti sopra le
righe e poco spontaneo nei complimenti che rivolge.
Spesso sono frasi stereotipate, ma soprattutto furi luogo in un
contesto di conoscenza superficiale quale può essere un primo incontro.

Chiaramente il narcisista cerca di far breccia nell’ego altrui,
fidando di poter trovare quel varco che ognuno di noi rischia di
rendere accessibile a chi sappia abilmente intrufolarsi fra le
pieghe della nostra vanità.
Solo chi ha una certa matura consapevolezza di sé diffiderà sin
da subito di questi suadenti canti delle sirene, anzi ne coglierà
l’ostentata falsità e ne fuggirà finché è in tempo, o
semplicemente e saggiamente li ignorerà.
Talvolta il narcisista cerca di carpire dalla vittima preziose
informazioni che riguardano le sue idiosincrasie, i suoi gusti, in
modo da agire immediatamente per risultarle il più possibile
gradevole e sovrapponibile ad un’immagine di partner ideale,
così da insediarsi rapidamente nel cuore e nella mente della
preda predestinata.
Potrebbe apparentemente sembrare il comportamento di un
individuo insicuro, che fa tutto quello che l’altro (o altra)
desidera per accontentarlo, ma invece è solo una strategia, la
prima delle cortine fumogene cui accennavamo dianzi.
Perché, al contrario, ben presto il narcisista si dimostrerà del
tutto insensibile e indifferente ai reali bisogni del partner, o alla
risoluzione dei problemi che affliggono qualsiasi coppia,
figuriamoci quella in cui uno dei due elementi è un soggetto
patologico.
Anzi, quando inizia la fase immediatamente successiva a quella
della seduzione, ovvero quella della demolizione dell’altro, che
porterà come sappiamo a quella finale dello scarto, i narcisisti,
onde minare concretamente l’autostima dei partner, vi
proiettano sistematicamente i loro difetti, accusandoli di
mentire, nell’esatto momento in cui sono a farlo, di essere aridi
e indifferenti quando sono loro ad esserlo, e così via.
Devono convincere nel profondo le loro vittime di essere
difettose, per renderle ancor più dipendenti e allo stesso tempo
per allontanare da sé il pur remoto rischio di essere messi a
nudo.

 

Credits: www.pierandreapriolo.it

Bibliografia: Bibi Hayworth, 7 anni di buio, Amazon