Roma 24 settembre 2013

A cura del Dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta umanistico integrato a Roma

Ogni coppia, anche la più solida, attraversa le sue tempeste dovute sia al naturale evolversi dei membri che la compongono sia alla presenza di eventi della vita con cui inevitabilmente si confronta ma soprattutto perché innamorarsi è facile ma  i sentimenti non sono sempre gli stessi, si modificano con il trascorrere del tempo. Viviamo in un contesto socio culturale che non facilita la comprensione di come tenere in vita una coppia ma ci bombarda di miti inarrivabili come l’esistenza del partner perfetto o dei partner che si completano a vicenda o peggio ancora che l’amore se è vero dura in eterno. Sfortunatamente viene omesso un dato fondamentale: una relazione funziona quando due persone si vedono realmente per quello che sono e non per
come vorrebbero essere.
“Devo restare o andare via?” Questa è la domanda che ci poniamo quando arriviamo al limite estremo di sopportazione. In alternativa possiamo anche rimanere e cercare di capire cosa effettivamente è possibile modificare nella relazione. Per fare questo devi partire da te stesso poiché non puoi controllare le azioni del tuo partner. In un momento di crisi dove entrambi vi accusate e siete pervasi da rancori e da acredine, metterti in discussione è sicuramente un lavoro duro ma è il primo passo da fare per iniziare a fare chiarezza. Ogni cambiamento prevede il coinvolgimento di entrambi i partner in modo attivo e duraturo, non ignorando però che quasi mai cambieranno in egual misura.
Piuttosto che respingere il tuo compagno/a, accusarlo, ignorarlo inizia ad abbassare le difese e a far emergere i sentimenti e le emozioni dolorose che fino ad oggi ti hanno accompagnato nella relazione. Molto probabilmente ti sentirai vulnerabile ma più farai spazio ai tuoi sentimenti e li accetterai più permetterai anche al tuo partner di fare lo stesso. Puoi provare a:
● descrivere i problemi più significativi della tua relazione senza esprimere giudizi e/o valutazioni
● identificare le emozioni più dolorose che accompagnano i problemi precedentemente descritti
● ammettere che questa relazione è dolorosa per te ora
● comprendere che anche il tuo partner potrebbe aver sofferto.

Riconoscere la sofferenza reciproca mette entrambi sullo stesso piano, vulnerabili e addolorati,  e consente di sviluppare la compassione e di considerare l’idea che avete bisogno di prendervi cura l’uno dell’altro. Durante questo percorso di scoperta di sè, è davvero importante che ti chieda he tipo di partner TU vuoi essere, quali valori guidano il tuo comportamento e il tuo essere in coppia. Per valori si intende come ti vedi, come vuoi comportarti e presentarti, quali qualità personali metti in gioco, quali punti di forza vuoi sviluppare, che cosa porti nella relazione. I valori che sono alla base di un rapporto generalmente sono la connessione con l’altro, il prendersi cura, il collaborare reciprocamente, il rinunciare alle finzioni e a inutili maschere che impediscono di conoscersi.
Molti diranno che tutto questo è facile a dirsi ma molto difficile da mettere in pratica, non considerando però che l’ostacolo principale, che impedisce ogni cambiamento, è costituito da una serie di pensieri e di pregiudizi nella nostra mente. Quante volte risuona in noi la parola “dovere” secondo cui il nostro partner dovrebbe comportarsi in base alle nostre regole e se non lo fa ci arrabbiamo, oppure quanto è presente la paura che non cambierà mai per cui sembra impossibile porre rimedio alle difficoltà che stiamo attraversando. La ragione in questi casi più che venirci in aiuto diventa un ostacolo insormontabile da superare con tutti i se e i ma che ci propone.
Accettare le proprie emozioni per quanto negative o indesiderate siano, è un primo passo per uscire da una condizione in cui agiamo in modo distruttivo che non aiuta la nostra relazione a migliorare.
L’accettazione e la consapevolezza della rabbia o del dolore che nutriamo verso il nostro partner  ci consente di fare loro spazio nella mente e nell’ anima, e di diventare sempre più consapevoli di cosa davvero proviamo. Essere consapevoli dei nostri stati d’animo facilita la loro comprensione e consente di esprimerli in modo diretto al nostro partner senza giudicarlo o svalutarlo.
Le emozioni e i pensieri personali oltre ad essere rilevati vanno espressi anche in modo chiaro non dimenticando che sono stati d’animo personali. Un modo costruttivo di comunicare come ci sentiamo potrebbe essere: “ quando tu ti comporti in questo modo io mi sento ……” piuttosto che
dire “non mi ascolti mai non ti interessa come sto”. Nel primo caso parliamo di noi e dei nostri stati d’animo nel secondo invece accusiamo il nostro partner, innescando una spirale di rabbia e accuse reciproche.
Per risolvere un conflitto è fondamentale avere chiaro il risultato che vogliamo ottenere (ascolto, vicinanza, dialogo, ecc.) senza dimenticare che nessun partner sarà mai in grado di soddisfare tutti i nostri bisogni. La paura di non ricevere la risposta desiderata è probabilmente il freno più grande che ci impedisce di esporci in prima persona. Non vi è alcuna garanzia che il nostro compagno/a risponda nel modo che noi ci
aspettiamo. Se diamo ascolto a questa paura non faremo mai nulla, l’unica azione che possiamo controllare e mettere in atto è quella di dare spazio ai
nostri sentimenti e a come li esprimiamo. Lasciamo perdere gli ultimatum e le minacce, esprimiamo con chiarezza e gentilezza cosa sentiamo  e cosa vorremo per noi, scegliendo il momento più adatto.
Nel confronto all’interno della coppia non ci sono ne vincitori ne vinti ma è fondamentale trovare l’equilibrio migliore che funzioni per entrambi. Più fai passare il tempo senza aprirti e confrontarti più aumenterà il divario tra ciò che vorresti e ciò che in realtà hai e la tu rabbia e tristezza si amplificherà. Troppo spesso chiediamo agli altri di cambiare senza metterci in gioco per primi, desideriamo una relazione intima ma non vogliamo farci conoscere sul serio. Aprirsi emotivamente è un rischio poiché ci rende vulnerabili alla critica, per cui ci fa paura. Iniziamo a fare piccoli passi, ad osservare le reazioni del nostro partner, se reagisce con accettazione e interesse vuol dire che puoi fidarti di lui. E anche quando lui o lei inizia ad aprirsi a noi, cerchiamo di accoglierlo e non giudicarlo, ascoltandolo con attenzione.
Accettare una persona non significa giustificare ogni suo comportamento ma ascoltarlo e rispettare il fatto che ognuno può avere le proprie idee. In questo modo conoscerai il tuo partner come realmente è e non come vorresti che fosse, e gli concedi fiducia in proporzione a quanto ti senti sicuro che se la merita davvero. 
Questo processo si autoalimenta quanto più si crea intimità e fiducia reciproca. Non dimentichiamoci però che la prima persona in cui dobbiamo avere piena fiducia siamo noi stessi, solo in questo modo potremo anche fidarci di qualcun altro. Se ricerchiamo conferme nel partner del nostro valore e della nostra desiderabilità il rapporto sarà sottoposto ad una tensione tale che difficilmente resisterà nel tempo poiché nasceranno incomprensioni e tensioni di ogni genere.
Quando ci rendiamo conto che non riusciamo ad approvare nulla del nostro partner, vuol dire che siamo ancora troppo arrabbiati per iniziare un processo di ascolto e di riparazione. In questo caso è meglio che ti prendi ancora del tempo per riordinare i tuoi pensieri e per ascoltare le tue emozioni.

Bibliografia: R. Harris, Se la coppia è in crisi; Franco Angeli Editore 2011