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Accettare ed esprimere le emozioni per liberarsi definitivamente dalla trappola relazionale di un narcisista patologico

Roma 2 febbraio 2016

 

A cura del dott. Marco Salerno

 

Accettare ed esprimere le proprie emozioni, vivere gli stati d’animo che ogni giorno attraversano la propria psiche e’ l’unico modo per combattere le illusioni a cui e’ soggetto chi ha vissuto o vive la relazione con un narcisista. L’ostacolo principale che impedisce di accettare quanto una relazione con un narcisista sia nociva e allo stesso tempo quanto questa inquini e contamini la propria vita  e’ il non voler prendere consapevolezza che il narcisista patologico sia una persona con gravi lacune emotive, incapace di provare empatia e di valutare le conseguenze delle proprie azioni. Il narcisista patologico danneggia chi si relaziona con lui/lei e  vive nella dimensione del “come se” secondo cui racconta quanto in futuro la vita con lui/lei sara’ fantastica anche se nel qui e ora e’ un vero inferno, caratterizzato da instabilita’, ricatti e sensi di colpa. La vittima di un narcisista patologico, pur patendo nella relazione, e’ fermamente convinta di avere la responsabilita’ di aiutarlo e comprenderlo, perche’ lo ama profondamente. Il nodo di questa affermazione risiede nel fatto che nessun adulto ha la responsabilita’ di salvare  e di farsi carico emotivamente di un altro adulto che non presenta significative necessita’. La dinamica relazionale che si instaura e’ completamente insana poiche’ si basa sull’assunto che per amare una persona si deve sacrificare se’ stessi anche al costo di essere danneggiati e feriti.  Abbandonare l’illusione che il narcisista cambi per amore, significa prendere coscienza che la relazione che si ha vissuto fino ad allora era insana e non fondata su un amore gratuito ed autentico. Per liberarsi dai pensieri ossessivi che riportano continuamente a pensare alla relazione, ad interrogarsi cosa si poteva fare di piu’ per migliorarla o salvarla e’ utile seguire le seguenti indicazioni:

Medicare le ferite dell’anima: come rinascere dopo la fine di un rapporto con un narcisista

Roma 28 gennaio 2016

 

a cura del dott. Marco Salerno Il passo piu’ importante da compiere per riprendersi emotivamente dopo aver avuto una relazione con un/a narcisista e’ quello di mettersi al centro del proprio mondo, prendendo coscienza che non puo’ esserci altra persone se non se stesso che puo’ prendersi cura, rispettare e garantire protezione e stabilita’ emotiva.  Trattare se stessi come vorremo che gli altri facessero con noi e’ l’unico modo per tenere lontano le persone che intossicano la propria esistenza con ricatti, manipolazioni e sensi di colpa. Dopo aver interrotto la relazione con un/a narcisista e’ indispensabile  non farsi piu’ riagganciare e ritornare a verificare se la persona e’ cambiata per alleviare il senso di vuoto e la sua mancanza. Il narcisista patologico nella maggioranza dei casi non cambia mai. Quando e’ presente il desiderio di tornare ad avere una relazione con un narcisista si innesca un processo di scissione e di rimozione, secondo il quale si separano i ricordi negativi  da quei pochi positivi e si rimuove tutto cio’ che ha fatto stare male, ricordando solo la sensazione di inebriamento e di piacere che le sue parole procuravamo quando  raccontava quanto amava e teneva alla relazione. Tali parole pero’ non si sono mai tradotte in azioni e tanto meno hanno costituito la base per avviare un progetto di vita comune. Il ritornare sui propri passi su spinta della nostalgia e della mancanza puo’ essere evitato solo ricordando il dolore  e le aggressioni verbali e fisiche ricevute, in questo modo si evitera’ di confondere la dipendenza e l’ossessione con la mancanza di un rapporto sano.

Dire basta al senso di colpa: strategie per vivere una esistenza libera dai ricatti affettivi

 

Roma 16/01/2016

 

a cura del dott. Marco Salerno

 

Il senso di colpa arriva di soppiatto, non da preavvisi ma si materializza in tutta la sua distruttiva maestosita’ all’improvviso, come una morsa che mette con le spalle al muro, provoca dolore ed impedisce di godere della vita. Chi lo prova sente di aver sbagliato ed aver arrecato sofferenza, pur non spiegandosi perche’ . Questo terribile nemico compare sistematicamente ogni qual volta si prova a fare una scelta tenendo conto solo dei propri bisogni. Il senso di colpa quando si presenta con frequenza, compromette seriamente la possibilita’ di vivere pienamente nel rispetto di se’ e di fare scelte libere. E’ importante distinguere tra senso di colpa e vergogna. La vergogna e’ uno stato d’animo associato allo sguardo degli altri, fa provare un senso di inferiorita’, di imbarazzo, fa sentire meno bravi degli altri e non all’altezza. Il senso di colpa invece e’ la condizione che si prova quando si immagina di aver compiuto uno sbaglio, di aver fatto un torto a qualcuno o che una determinata decisione sicuramente arrechera’ dispiacere o togliera’ qualcosa alle persone a cui si vuole bene.  Il senso di colpa non ha necessariamente una connotazione negativa, alcuni sono sani altri meno. Il senso di colpa sano emerge come conseguenza di un errore accertato, compiuto nei confronti di qualcuno e aiuta a rispettare le regole quando le si trasgrediscono e a non fare del male. Il senso di colpa insano o patologico invece si presenta quando non c’e’ alcun errore oggettivo che possa spiegarlo ma e’ la conseguenza di un errore di attribuzione di significato per il quale si crea un nesso logico incongruente tra una condizione immaginata (la propria scelta)  e la conseguenza negativa generata da questa condizione. Il nesso causa effetto e’ totalmente arbitrario e non supportato da alcuna evidenza logica se non dalle proprie considerazioni personali.